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Energie rinnovabili: gli incentivi contribuiranno all’autosufficienza

Attualmente importiamo circa il 17% del nostro fabbisogno di energia elettrica, quindi va da sé che la sempre maggiore autosufficienza energetica porterebbe grossi vantaggi all’intero sistema energetico del Paese, oltre che personalmente nelle tasche delle famiglie italiane. Cercare le offerte di energia elettrica più convenienti, sfruttando la concorrenza degli operatori del libero mercato, permette sicuramente di alleggerire la bolletta elettrica ma anche la diminuzione dei consumi; la riqualificazione degli edifici e l’utilizzo di energie rinnovabili possono aiutare in questo senso.

Ridurre i consumi energetici, puntare al miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, anche della Pubblica Amministrazione, insieme agli incentivi e gli sconti fiscali che lo Stato concede per la riqualificazione energetica del proprio immobile o per l’installazione di pannelli fotovoltaici, permetteranno di diminuire ancora la percentuale di energia elettrica importata in Italia, ottenendo prima o poi l’autosufficienza energetica. In particolare l’energia solare è veramente il settore sui cui puntare per giungere il prima possibile all’obbiettivo: secondo il Gestore Servizi Energetici (GSE), infatti, l’ambito delle energie rinnovabili è uno dei pochi che ancora attrae investimenti.

Oltre a fare bene all’ambiente, il settore delle energie rinnovabili garantisce ben 200 mila posti di lavoro e, sempre di più, sta diventando terreno di lucrosi guadagni per le società che decidono di investirci: il Gestore dei Servizi Energetici segnala che i nuovi impianti di energia rinnovabile nel 2012 hanno dato lavoro a 137 mila persone, mentre oltre 53 mila lavoratori sono stati allocati negli impianti già esistenti, per un investimento complessivo di 12,6 miliardi di euro.

Investire nelle energie rinnovabili è profittevole anche per i privati considerando che il rendimento di un megawatt di fotovoltaico installato (con circa due ettari di terreno occupato), visto anche il prezzo di un megawatt italiano prodotto da fonti energetiche tradizionali, è molto alto, intorno al 10-13% della cifra investita. L’ottimo guadagno ha attirato investimenti per circa 70 miliardi di euro, cifra a cui va incluso il sostegno con incentivi pubblici.

Proprio grazie agli incentivi pubblici e agli sconti fiscali, negli ultimi cinque anni, il settore delle energie rinnovabili, soprattutto fotovoltaico ed eolico, è cresciuto di 90 volte toccando una produzione energetica di 25 mila megawatt. In più, l’ingresso dei cinesi nella creazione degli impianti fotovoltaici ha abbattuto i costi di produzione, tanto che oggi costruire un impianto a energia solare da un megawatt costa quattro volte meno rispetto al 2008; e potrebbe ulteriormente abbassarsi fino a toccare i 600 mila euro nel 2016.

Il settore delle energie rinnovabili, attraverso una normativa favorevole (per alcuni anche a troppo, a scapito di chi ha investito sugli impianti termoelettrici) e al giusto incentivo, è cresciuto molto ma può ancora proseguire il suo sviluppo. Lo Stato e gli investimenti privati, inoltre, non sono gli unici a stimolare la crescita del settore delle energie rinnovabili: lo scorso anno infatti il GSE ha erogato incentivi pari a 11,26 miliardi di euro, cifra coperta dalla componente A3 in bolletta.