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Le celle fotovoltaiche organiche ‘stampabili’

10% di efficienza in più, flessibilità e spessore davvero ridotto: la rivoluzione del fotovoltaico potrebbe arrivare da Melbourne

Da diverso tempo si sente parlare di fotovoltaico organico, vernici fotovoltaiche a altre applicazioni simili, il problema, che fino ad ora non era ancora stato risolto, restava però quello fondamentale dell’efficienza: una qualsiasi nuova tecnologia per il fotovoltaico doveva avere un’efficienza e un prezzo paragonabili a quelli degli attuali pannelli in silicio. La sfida sembra essere stata vinta da un team di scienziati australiani che hanno inventato una vernice organica “stampabile”, con una stampante commerciale opportunamente modificata, che può essere applicata su una pellicola in materiale plastico e produrre energia con un’efficienza superiore del 10% rispetto ai moduli in silicio.

L’unico scalino ancora da superare sembra quindi essere la durata di queste celle fotovoltaiche, che si attesterebbe attorno ai 10 anni (contro i 20 dei moduli attualmente in commercio), ma gli scienziati del consorzio CSIRO, a cui partecipano due università di Melbourne e altri soggetti privati, si dicono ottimisti anche su questo fronte.

Quando questa tecnologia sarà disponibile sul mercato? “Stimiamo che questa ricerca avrà altri cinque anni di sviluppo circa, prima che queste celle siano pronte ad essere commercializzate e distribuire nelle case e nei luoghi di lavoro” Si legge sul sito di CSIRO.

Per quanto riguarda il costo, invece, gli scienziati fanno sapere che: “Non è possibile in questa fase fornire prezzo unitario indicativo per questi prodotti. A titolo di esempio, saranno sufficienti 10 tonnellate di plastica per produrre 100.000 km di pellicola solare, (circa la stessa quantità necessaria per produrre un container di sacchetti di plastica). Questa quantità di pellicola solare prodotta ogni anno genererà energia per l’equivalente di una centrale elettrica a carbone convenzionale”

.Si capiscono quindi le possibili applicazioni di questa tecnologia, che potrebbe essere utilizzata non solo per alimentare i consumi degli edifici ma anche, ad esempio, in formato più piccolo per ricaricare tablet, smartphone e PC portatili, piccoli veicoli a motore e qualsiasi altro oggetto elettronico. Insomma, le applicazioni sono praticamente infinite. Dovremmo aspettare solo qualche anno per vedere se effettivamente questa sarà la tecnologia vincente nel futuro dell’energia pulita.